Memorie di una Heidi

Ragazze di città, donne dal taxi facile e dallo shopping ancora di più. 

Questo post è dichiaratamente dedicato a noi, che di country accettiamo giusto la camicia a quadri, il maglione con le renne sotto Natale e il cappello da cowboy (solo se indossato da  Matthew McConaughey).

L’odore dell’asfalto dopo la pioggia, gli ombrelli che si scontrano tra la folla, i clacson impazziti e gli automobilisti ancora di più. Circostanze che di simpatico hanno poco ma la città è anche questo. E noi ci lamentiamo, sbuffiamo ma non potremmo mai abbandonare la city. 

File interminabili di negozi, vetrine luccicanti. Il barista e l’edicolante di fiducia, ché ormai “il solito” lo dici a entrambi.  Librerie immense da perderci la testa e il portafogli. Le mille vie e strade che conosci a memoria e l’autobus e la metro per far prima. E quindi gli orari del bus e della metro da tenere sempre a portata di mano. 

Ecco, noi “city girls” ci veniamo anche in campeggio. Ma se andiamo in albergo è meglio. 

Siamo organizzate, programmate, ordinate (fatta eccezione per i capelli, ché quando in città c’è umidità, non c’è nulla che tu possa fare). Siamo metodiche persino con i vasetti di spezie e, solitamente, amanti del mare. 

Ebbene, sono qui a testimoniarvi che dentro ognuna di noi esiste una piccola Heidi dormiente. 

L’infanzia passata in campagna ne è la prova. Era fatta di pulcini, uova fresche e galli che mi svegliavano all’alba. C’erano biciclette, amici che a Peter facevano un baffo e acqua gelata dalla sorgente. C’ero io che catturavo grilli e lucciole poi, con l’età della ragione, sono arrivate anche le fobie. Tutte. Per ogni insetto vivente. 

La neve in inverno (quella la amo incondizionatamente e ovunque)  e il bagno al fiume in estate. 

In campagna ci vado ancora ma la mia Heidi interiore, dorme di un sonno profondo. 

Ma esiste. 

(Anche solo per lo sforzo di scrivere  Matthew McConaughey nel modo giusto, mi auguro siate arrivate sin qui).

   
    
   

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